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La scelta del vino è fatta.
Gianluca Tombacco mio insegnante dal quale ho ancora tutto da imparare… purtroppo per lui. Lo trovate alla sua enoteca “Bischoff” riferimento da sempre per la città. Disgraziatamente per me e spesso anche per Gianluca troppo vicina al mio laboratorio. Aveva una buona riserva di “Sangue Morlacco” (straordinario distillato di ciliegie Marasche della Luxardo) ma gliela stò intaccando giorno per giorno… O io o i miei amici. Ma questa è una storia per una prossima puntata.
Sempre pronto a rispondermi impegnato fra una melodia e l’altra. Uno dei mentore che ha saputo trasmettermi la gioia di conoscere il vino e di berlo in maniera consapevole. Uno dei miei periodi di vita più difficili ma anche fra i più belli è stato quello dei corsi di introduzione al vino fatti fra “L’antico caffè San Marco” e il “Caffè Tommaseo”. in questi luoghi la coppia dei “Gian” è stata professionale, divertente e coinvolgente. Spero che se Giampaolo non potrà più scrivere per me e “Le Malefatte della Bora” lo possa fare Ernani. Altrettanto grande professionista del vino.
Enoteca Hortis. Padre e figlio pronti ad entusiarmarsi per un’abbinamento cibo vino, non proprio semplice. Sempre meglio del carciofo! Enoteca da visitare per una gita in Francia. Provare per credere.
Enoteca Nanut. Una istituzione se cerchi un posto dove non c’è confine geografico e sensoriale nel viaggio che puoi fare seduto ad uno dei suoi tavoli. Difficile, a Trieste, togliersi la voglia di un buon bicchiere di “Porto” seduti all’aperto magari in abbinamento ad un piatto… E qui ci sono buoni piatti. Eppure Luca è capace di dirti: “quale Porto vuoi? Ne ho più di uno da farti assaggiare”… E lo fa da anni e anni. Mi dispiace non capitarci più spesso. Ma quando ne ho bisogno lui c’è. Grazie!
“Gran Malabar”. Due grandi e ricche lavagne sono una fonte di ispirazione continua. Sono ragazzi che ci vuoi fare! Bravi a continuare una tradizione. Purtroppo per loro il “morbin” triestino del nostro gruppo di amici del venerdì spesso dilaga ma ormai le bottiglie di “Fiori di Campo” sono certo, saranno quasi esaurite. Troveremo altre esperienze enologiche fra il vasto menù di vini che stimoleranno nuove armonie canterine, ne sono certo!
I tre più interessanti.
Questi sono per me i tre più interessanti. La mia scelta del vino è soggettiva e personale. Spero di aver dato l’idea delle motivazioni che portano alla scelta di queste etichette. Sta a te ora mettere in chiaro i criteri che per te sono importanti per la scelta e la ricerca.
Non c’è un “migliore” assoluto.
Non c’è un “migliore” assoluto… Per fortuna. Poi ci sarebbe da inserire la variabile del prezzo che certamente non sta a me decidere e non voglio far entrare nella scelta altrimenti si perde il sogno.
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